Gabriella Porpora

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Aggiunto il 28 nov 2020

Recensione Gabriella Dalesio (critica d’Arte)


Geografie Impossibili

La sua è  pittura materica che nasce come compiacimento estetico e decorativo di immagini di più antica  memoria. Un’esperienza ne alimenta la ricerca, in quel frangente ( una lunga permanenza a Bucarest, in Romania) rimane colpita dalla tradizionale pittura su vetro, icone che adottano i colori  ma non ne restituiscono la luce, lasciando la lucentezza alla superficie del vetro, richiamandola poi con la stessa “doratura”, che invece serviva per illuminare la pittura di icone su supporto ligneo.

E’ questa riflessione che la ispira nel cercare un supporto alla sua pittura che le potesse permettere di vivificare i colori e la lucentezza oltre che la trasparenza: il perspex ha così sostituito il vetro. Il suo lavoro ancorato alle caratteristiche di un informale materico, ne articola la spontaneità in assemblaggi e collages che inglobano, a volte sospesi nello spazio, frammenti di carte strappate, scritte che affiorano tra i colori, parole che navigano in un orizzonte di luce e colore.

Pittura su plexiglass la sua, che cerca un itinerario, una narrazione di viaggi attraverso la memoria: questa riaffiora in frammenti di cose, figure che appaiono, silouhettes di un mondo coloratissimo.

Si intravedono trasparenze doppie, nella composizione di Libri-oggetto, sempre su plexiglass, in cui le scene si sommano a scene. L’attenzione dell’artista è anche verso l’iconografia medioevale da lei ricercata in particolare nelle pagine di “ Codice Miniato”, che diviene percorso/supporto di preziosi spazi metafisici.

In altri lavori è il materiale usato che acquista propria valenza decorativa da strappi ricercati, da fratture o assemblaggi matrici, che coniugano colore e materia , sempre in sospensione e in chiave di poetiche visioni.

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